Call for Proposals: Estasi e visione. Variazioni su un tema dal medioevo al contemporaneo


N. XXXIII, dicembre 2021
a cura di Maria Vittoria Comacchi, Simone Guidi, Anna Rodolfi


English version

Il numero XXXIII de Lo Sguardo intende indagare la complessa storia dei concetti di estasi e visione (intesa nel senso della visione beatifica o profetica) dal Medioevo al Novecento. Saranno accettati contributi di studiosi e ricercatori interessati a ricostruire le sfaccettature che le nozioni di estasi e visione beatifica/profetica hanno assunto nelle diverse tradizioni filosofiche, e gli interrogativi e le questioni che hanno sollevato, non soltanto in ambito teologico e epistemologico, ma anche in ambito estetico-politico.

Nel suo significato più letterale il termine ekstasis indica uno spostamento, un “esser fuori dall’immobilità” e, quindi, uno stato di smarrimento, un esser fuori di sé. Come noto, nell’accezione mistica con cui è solitamente impiegato, il termine fa la sua apparizione nella tarda antichità, nel libro VI delle Enneadi di Plotino (ciò sebbene già Filone d’Alessandria, in ambienti platonico-ebraici, avesse trattato di fenomeni estatici sotto diversi nomi). In Plotino l’estasi è visione di un divino assolutamente trascendente; “un modo diverso di vedere”, in quanto implica una piena unione tra soggetto vedente, l’intelletto umano, e l’oggetto visto, l’Uno: un estraniamento o un’alterità rispetto a sé del soggetto nel suo annullarsi in Altro da sé.

A partire dal neoplatonismo, il tema dell’estasi come movimento verso l’esterno, e unione nel e col divino, attraversa tutta la filosofia e il pensiero medievali, tanto arabo ed ebraico, quanto quello cristiano sotto l’influenza di Paolo e Agostino. A seconda dei contesti e dei paradigmi, la nozione di estasi assume dunque differenti accezioni. Pur articolandosi nel solco del paradigma visivo neoplatonico, non necessariamente l’esperienza estatica coincide infatti con una visione distinta. In special modo nella scolastica cristiana, il concetto di estasi trova un suo ripensamento nella decisiva questione della visione beatifica e del lumen gloriae, incentivando un importantissimo dibattito gnoseologico, i cui effetti si riscontrano ancora nella modernità.

Sulla scia di molti autori – da una rinnovata lettura di Plotino a Tommaso d’Aquino – e molteplici tradizioni, i temi dell’estasi e della visione beatifica/profetica, incontrano poi un rinnovato interesse nella riflessione del Quattrocento e Cinquecento in area Europea e Mediterranea. L’estasi recupera ora anche impieghi non visivi, ed è sovente riconcettualizzata per indicare il fenomeno in cui la visione interiore, del proprio sé, di un intelletto umano naturalmente divino, precede e fonda la visione di Dio fuori di sé.

Nella prima modernità, sulla spinta della “invasione mistica” che segue alla Controriforma, il concetto di estasi sembra comunque indicare una visione fondamentalmente intellettuale e privata, in cui la visio è dislocata anzitutto nell’interiorità del soggetto pensante. Eppure tali concetti sopravvivono nella metafisica di Ottocento e Novecento, anche come riprese sostanziali del modello metafisico antico, spesso riadattato in funzione di un superamento del paradigma classico e/o di un recupero in chiave fenomenologica e postfenomenologica del rapporto con l’alterità.


Ricercatori e studiosi sono dunque invitati a contribuire al fascicolo, inviando proposte attinenti alle seguenti linee tematiche:

  • Estasi e misticismo: questa sezione comprenderà contributi incentrati su momenti-chiave del misticismo medievale e moderno, con uno specifico focus sulla funzione svolta dai concetti di estasi e visione beatifica o profetica.
  • Gnoseologie dell’estasi: in questa sezione saranno compresi contributi dedicati alle teorie gnoseologiche correlate a visione beatifica o profetica e estasi, dal medioevo alla modernità.
  • Metafisiche dell’estasi: in questa sezione troveranno spazio contributi volti a trattare aspetti e impieghi metafisici dell’estasi e della visione beatifica o profetica, dal medioevo al Novecento.
  • Usi estetico-politici dell’estasi: questa sezione comprenderà contributi dedicati ai risvolti estetico-politici dell’estasi e della visione beatifica o profetica, dal medioevo al Novecento.

LINGUE ACCETTATE: ITALIANO, INGLESE, FRANCESE, TEDESCO, SPAGNOLO

DEADLINE PER PROPOSTE SAGGIO: 15/03/2021

Procedura: Inviare all’indirizzo callforpapers@losguardo.net, entro la data indicata, un abstract di max 4000 battute comprendente il titolo della proposta di saggio e una descrizione dell’iter argomentativo. Le proposte saranno valutate dai curatori e dal comitato di lettori della rivista e il risultato della selezione sarà comunicato agli autori entro il 31/03/2021. Le proposte accettate saranno poi ricevute dalla redazione entro una nuova deadline, comunicata agli autori con l’esito della selezione, e quindi sottoposte a doppia blind review.


Maria Vittoria Comacchi, Simone Guidi, Anna Rodolfi
redazione@losguardo.net | 
callforpapers@losguardo.net

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