N. XXVI, febbraio 2018
a cura di Federica Buongiorno, Rocco Ronchi, Caterina Zanfi
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La storia della filosofia di Henri Bergson (1859-1941) è una delle più complesse e problematiche dell’ultimo secolo: progressivamente sempre più popolare nel corso della sua vita e della sua produzione scientifica, fino a diventare “il” filosofo francese per eccellenza, Bergson fu autore di opere che – dal Saggio sui dati immediati della coscienza del 1889 alle ultime grandi opere degli anni Trenta – influenzarono in maniera decisiva i più svariati ambiti della cultura francese ed europea del Novecento: tracce importanti della sua elaborazione si ritrovano non solo nella filosofia successiva, ma anche negli ambiti della letteratura, della psicologia e delle scienze, dell’epistemologia, dell’arte, della teologia. Malgrado ciò, già a partire dagli anni Trenta del XX secolo la popolarità del filosofo francese è andata declinando per conoscere, negli ultimissimi decenni, un rinnovato interesse se non una vera e propria rinascita degli studi bergsoniani.
Il recente rinnovamento degli studi bergsoniani è stato sostenuto da un grande progetto di edizione critica diretto da Frédéric Worms, la cui fase più importante si è conclusa nel 2011 con la riedizione delle otto opere principali e degli Écrits philosophiques, ma a cui si sono recentemente aggiunti due testi inediti miliari: si tratta dei due corsi Histoire de l’idée de temps e L’évolution du problème de la liberté, tenuti al Collège de France rispettivamente nel 1902/1903 e nel 1904/1905. Fatti trascrivere da Péguy a due stenografi professionisti inviati ai corsi di Bergson quando non poteva recarvisi lui stesso, donati nel 1997 ai Fonds Doucet, i due corsi sono stati finalmente editi rispettivamente da Camille Riquier e Arnaud François per le “Presses Universitaires de France”, che nei prossimi anni proseguiranno la pubblicazione di altri testi inediti dello stesso lascito.
I corsi restituiscono la voce del filosofo nelle celebri lezioni che tanto contribuirono alla sua «gloria» e di cui nessun lettore del XXI secolo aveva prima d’ora potuto conoscere il contenuto, se non dalle brevi sintesi trascritte nei Mélanges o delle rare e parziali stenografie pubblicate nelle “Annales bergsoniennes” e in alcuni casi già tradotte in italiano (Storia della memoria e storia della metafisica, ETS 2007; Sul segno. Lezioni del 1902-1903 sulla storia dell’idea di tempo, Textus 2011).
Il presente numero de “Lo Sguardo” intende accostarsi alla filosofia di Bergson assumendo la pubblicazione dei due corsi in questione come occasione per una riconsiderazione dei rapporti tra pensiero bergsoniano con, da un lato, la storia della filosofia e, dall’altro, le scienze empiriche. Per questo, il numero si articolerà in due sezioni, corrispondenti ai due CfP sui quali i curatori sollecitano la comunità degli studiosi a intervenire con propri contributi.
LINGUE ACCETTATE:
INGLESE, ITALIANO, FRANCESE, TEDESCO
DEADLINE PER PROPOSTE SAGGIO: 1 SETTEMBRE 2017
Procedura: si prega di inviare all’indirizzo email callforpapers@losguardo.net, entro la data indicata, un abstract di massimo 4000 caratteri, incluso il titolo della proposta e una descrizione dell’iter argomentativo. Le proposte verranno valutate dai curatori e dal comitato di lettori della rivista. Il risultato della selezione verrà notificato agli autori entro il 30 settembre 2017. Le proposte accettate riceveranno dalla redazione una nuova deadline per l’invio del contributo, che verrà comunicata agli autori insieme all’esito della selezione e dopo la quale esso sarà sottoposto a doppia blind review.
Call for proposals
Il presente numero de Lo Sguardo invita ricercatori e studiosi provenienti dai campi disciplinari della filosofia e della storia della filosofia a contribuire al numero 1/2018 della rivista seguendo le seguenti, possibili direttive: soltanto le proposte attinenti alle linee tematiche indicate saranno prese in considerazione.
CFP/1 – Bergson al Collège: La prima sezione del numero intende affrontare la novità dei corsi sull’idea di tempo e sul problema della libertà, la cui portata è ancora tutta da misurare. Gli argomenti pronunciati da Bergson invitano anzitutto ad approfondire e a precisare i temi presenti nelle sue opere maggiori, dall’ambito epistemologico e ontologico sino alla sfera morale che sarà trattata a partire dagli anni Dieci e soprattutto nelle Due fonti della morale e della religione. Le lezioni delineano inoltre una particolare versione della storia della filosofia alternativa a quella “ufficiale” dei nostri manuali. Essa permette di rileggere diversamente i filosofi “classici”: da Platone ad Aristotele, da Cartesio a Spinoza, da Leibniz a Kant, con un’attenzione particolare a Plotino, che Bergson sembra confermare come figura centrale nella storia della metafisica. Si invitano contributi strettamente inerenti ai temi sopraelencati.
CFP/2 – Durata e realtà: La seconda sezione del numero avrà come oggetto il rapporto tra begsonismo e scienze della natura, non in chiave storica ma decisamente teoretica. Una particolare attenzione sarà rivolta al filosofo inglese A.N. Whitehead, uno degli autori contemporanei che più è stato vicino al quadro concettuale di Bergson e che, anche a partire dai recenti studi di Isabelle Stengers, si rivela una fonte feconda per ripensare la filosofia dell’immanenza assoluta sul piano dell’epistemologia e della filosofia della natura. Si invitano contributi strettamente inerenti ai temi sopraelencati.
