Recensione a J. Butler, C. Malabou, Che tu sia il mio corpo, Mimesis 2017

RECENSIONI / Federica Pitillo /

DOI


Recensione Butler Malabou Che Tu Sia il Mio Corpo Mimesis 2017

«La grande originalità di Hegel consiste nell’aver mostrato esattamente come un’interpretazione che mira a nient’altro che all’universalità, che nega il ruolo della singolarità dell’esegeta, un’interpretazione, insomma, che rifiuta di essere plastica, nel senso di essere al contempo ‘universale e individuale’, sarebbe in realtà particolare e arbitraria». In questo passo de L’avenir de Hegel, Malabou sottolinea come non sia possibile rinunciare alla contingenza e alla limitatezza che caratterizzano ogni interpretazione soggettiva, poiché è solo in virtù di tale parzialità che l’interprete può accedere alla dimensione universale propria del contenuto interpretato. Ciò sembra valere anche per lo studio Che tu sia il mio corpo, scritto a quattro mani da Butler e Malabou, la cui originalità risiede proprio nella capacità di restituire il senso profondo della pagina hegeliana, innestando su di essa temi e questioni che travalicano, perlomeno in apparenza, i confini dell’opera di Hegel. A partire dalle celebri pagine della Fenomenologia dello spirito dedicate alla dialettica signoria-servitù, le pensatrici si propongono, infatti, di dare voce a un’assenza all’interno della filosofia hegeliana, l’assenza del corpo: «sarebbe del tutto corretto dire che il corpo non appare nel testo di Hegel» – osserva Butler – «però, sostenere tale idea non basterebbe a spiegare come questa “non-apparenza” si lasci conoscere proprio nel campo di ciò che appare» (p. 81). Infatti, sebbene Hegel non tematizzi esplicitamente il corpo, esso è sempre presupposto dalle sue riflessioni sulla vita e sul desiderio.

Il volumetto ha una «struttura dialogica e una conclusione dialettica» (p. 24), nel senso che è articolato in due saggi, scritti simultaneamente da Butler e Malabou, e due risposte, a seguito delle quali ciascuna delle due pensatrici ha poi modificato il proprio testo. Per prima si impone una considerazione riguardante il titolo di questo studio. Come fa notare Giovanbattista Tusa, curatore del volume, il titolo Che tu sia il mio corpo rappresenta una traduzione parziale dell’espressione «You Be My Body For Me», «che tu sia il mio corpo per me», che si trova ne La vita psichica del potere e che è anche il titolo con cui lo studio è stato pubblicato in lingua inglese. Per la versione italiana si è scelto però di conservare il titolo francese Sois mon corp

Continua / Download

Lo Sguardo è un progetto full open access. Puoi scaricare gratuitamente tutto il nostro archivio, ma saremmo lieti di ricevere un piccolo contributo tramite PayPal.
Sostieni Lo Sguardo
Support Lo Sguardo
Lo Sguardo is a full open access project. You can download all the articles for free, but we will be glad to receive a little support through PayPal.
Lo Sguardo è un progetto full open access. Puoi scaricare gratuitamente tutto il nostro archivio, ma saremmo lieti di ricevere un piccolo contributo tramite PayPal.
Sostieni Lo Sguardo
Support Lo Sguardo
Lo Sguardo is a full open access project. You can download all the articles for free, but we will be glad to receive a little support through PayPal.
Iscriviti alla nostra newsletter
Lasciaci il tuo indirizzo email per rimanere aggiornato sulle nostre novità.