N. XLI, 2025
a cura di Sara Baranzoni, Filippo Domenicali, Paolo Vignola
In occasione del centenario dalla nascita e del trentennale dalla morte di Gilles Deleuze (1925-1995), il numero XLI de Lo Sguardo intende approfondire la relazione del pensatore francese con la storia della filosofia, la cui complessità intrinseca, per quanto già abbondantemente studiata, non cessa di offrire spunti e questioni dirimenti per la filosofia.
Nonostante la sua produzione intersechi i più diversi ambiti del discorso filosofico – dalla filosofia teoretica alla politica, passando per l’estetica –, Deleuze ha mantenuto un costante dialogo con gli autori della storia della filosofia, ai quali ha dedicato numerose monografie, tanto da essere stato a più riprese considerato ‘storico della filosofia’, una qualifica che si portava dietro sin dagli anni della sua formazione alla Sorbona. Ma d’altro canto, nella singolare modalità del dialogo intessuto con tali autori emergono aspetti sintomatici della considerazione che Deleuze aveva della storia della filosofia come disciplina accademica: un dispositivo di disciplinamento del pensiero, che di fatto impedirebbe di pensare liberamente e di sperimentare il nuovo. Ecco allora che il Professore di Vincennes adotta una particolare strategia per poter fare filosofia a proprio nome pur attraverso i pensatori della storia della filosofia: quella di realizzare ritratti deformanti di Spinoza, Leibniz, Hume, Kant, Nietzsche, Bergson, Foucault e in misura diversa di molti altri autori, individuando i loro problemi specifici rispetto alla tradizione per decentrarli e trasformarli in problemi del suo pensiero e della sua epoca, nei loro figli mostruosi. È dunque in tal senso che si evidenziano l’importanza metodologica e l’originalità contenutistica dell’opera e dei corsi di Deleuze per la storia della filosofia.
Del resto, la stessa letteratura critica internazionale sembra aver ormai decretato che il metodo storico-filosofico deleuziano, capace al contempo di imprimere un peculiare taglio teoretico alle sue ricerche e di rinnovare l’immagine dei grandi autori tramandata del canone occidentale, così come di riabilitare tanti autori (Ruyer, Simondon) o riscoprire dei ‘possibili non realizzati’ della storia della filosofia (Tarde), costituisce ancora oggi uno degli aspetti più vitali e stimolanti della sua riflessione.
Questo numero monografico si propone pertanto di sollecitare un’indagine ad ampio raggio sul rapporto tra Deleuze e la Storia della filosofia, con l’intenzione di indagarne posizionamento, contributi e variazioni. Si incoraggiano così proposte di articolo che privilegino i seguenti nuclei tematici:
- Il problema del metodo. Un primo asse di intervento può riguardare la ricognizione critica delle fonti del metodo storico-filosofico deleuziano (Alqui, Gueroult, Hyppolite), così come l’analisi dei problemi, la definizione delle strutture, o l’individuazione dei concetti in seno agli autori della storia della filosofia;
- La metafilosofia di Deleuze (e Guattari). In tutta l’opera storico-filosofica di Deleuze la ricerca dell’elemento filosofico è sostenuta da una precisa concezione della filosofia (che sarà poi esplicitata dai due autori in Che cos’è la filosofia?). Questa idea di filosofia, che fa segno verso un costruttivismo concettuale, potrebbe essere approfondita anche in relazione agli esiti attuali della discussione;
- Il rapporto con gli autori antichi e medievali. L’opera di Deleuze, attraversata da una rilettura costante e globale dell’intera storia della filosofia, dialoga criticamente con Platone e Aristotele, ma trova soprattutto nei filosofi antichi e medievali come gli Stoici, Lucrezio e Duns Scoto un ventaglio di elementi e questioni che diventeranno le componenti concettuali della sua filosofia più matura. Di particolare interesse è allora l’originalità delle letture deleuziane, in grado di riscrivere la storia della filosofia antica e medievale.
- I filosofi moderni e contemporanei. Dalla passione per l’empirismo di Hume alla tentazione di pervertire il trascendentale di Kant, dalla grande identità Spinoza-Nietzsche alla forbice francese tra Bergson e Foucault, Deleuze ha costruito una rete di alleanze e complicità per mettere al centro i grandi problemi della storia della filosofia e tracciare piste inedite, che ancora oggi parlano al pensiero contemporaneo e che si invita ad approfondire.
- Deleuze nella storia della filosofia. Negli ultimi anni, a fronte di una tendenza interpretativa che considerava Deleuze un pensatore eccentrico rispetto alla tradizione, e dunque alieno a qualsiasi possibilità storicizzante, si è invece imposta la questione di un canone propriamente deleuziano. In quale misura è allora possibile situare Deleuze tra gli autori che hanno caratterizzato la storia della filosofia
LINGUE ACCETTATE: ITALIANO, INGLESE, FRANCESE, SPAGNOLO
DEADLINE PER INVIO DEI CONTRIBUTI: 01/05/2025
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Sara Baranzoni, Filippo Domenicali, Paolo Vignola
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