RECENSONI / Antonio Mendicino
Il libro di Olga Katharina Schwarz cerca di superare la dicotomia nella teoria dell’arte tra estetiche razionaliste e sensiste, che ha avuto molta fortuna a partire dalla formulazione kantiana. In prima battuta Schwarz argomenta tale tesi mostrando l’originale interpretazione della sensibilità da parte di Wolff, che viene considerato dall’autrice un apripista per le teorie dell’arte del XVIII secolo. L’autrice non si concentra solo su Wolff, ma anche su Leibniz, Gottsched, Baumgarten, mostrando che le riflessioni di questi autori riguardo alla sensibilità in epistemologia, psicologia, filosofia morale e teoria dell’arte hanno creato il contesto filosofico per l’estetica tedesca. Ciò non significa che tali autori avessero tutti la stessa opinione riguardo alla sensibilità, ma che i concetti, e a volte i nuovi termini, elaborati da questi filosofi, hanno influenzato tutto il dibattito successivo e anche la recezione in Germania di altre concezioni della sensibilità (specialmente da autori francesi e britannici).