A. Corrias, The Renaissance of Plotinus. The soul and Human Nature in Marsilio Ficino’s commentary on the Enneads, Routledge 2020

RECENSIONI / Marco Ghione /

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«Almost insurmountable challenges…the desperate choice between being true to the letter or the spirit of the text». Così Lloyd P. Gerson, tra i massimi conoscitori dell’opera di Plotino, annuncia le difficoltà che ogni traduttore delle Enneadi inevitabilmente incontra nella sua impresa esegetica. Nella complessa storia della recezione e della fortuna delle Enneadi, uno dei traguardi più consistenti va indicato nella traduzione e nel commento dell’opera prodotti da Marsilio Ficino, tuttora di considerevole interesse per gli studiosi del maggiore filosofo neoplatonico. Per l’acume delle sue soluzioni, la traduzione di Ficino orienta infatti ancora oggi l’impegno esplicativo degli interpreti delle Enneadi ed i dibattiti della letteratura recente. L’ intenso lavoro sulle Enneadi coinvolse profondamente Ficino nel biennio tra il 1484 ed il 1486, per poi culminare pochi anni più tardi, nel 1492, con la pubblicazione dell’opera. L’impatto della sua interpretazione sulla filosofia del XVI secolo fu determinante: fino all’edizione critica stampata a Basiliea nel 1580 i pensatori più rilevanti del Cinquecento, Egidio da Viterbo, Francesco Zorzi, Charles de Bovelles, Gerolamo Cardano e Giordano Bruno si accostarono a Plotino attraverso la mediazione ficiniana.

Anna Corrias ha dedicato allo studio del Plotino di Ficino una densa monografia, suddivisa in cinque capitoli. Oggetto del saggio di Corrias, ricavato dalla tesi dottorale dell’autrice, è dunque sia l’accurata indagine del commento di Marsilio Ficino alle Enneadi, sia la ricostruzione del pensiero di Plotino attraverso le acute lenti del pensiero ficiniano. Questa ricostruzione non si riduce, come sottolinea l’autrice, all’ esclusivo – pur se indispensabile – esame della traduzione e del commento delle Enneadi. Essa invece mobilita, in una relazione di certo complessa, anche alcuni tratti di fondo del pensiero ficiniano, già acutamente individuati da Stephen Gersh: 1) i profondi legami del Plotino di Ficino, e della filosofia di Ficino nel suo insieme, con i filosofi neoplatonici a lui posteriori, come Giamblico, Sinesio e Proclo; 2) la conciliazione del suo pensiero con alcuni principi della teologia cristiana; 3) il confronto tra l’interpretazione ficiniana di Plotino e le dottrine sull’anima di Aristotele. Corrias concentra l’esame di questi tre aspetti soprattutto nella prima parte del libro, eccezion fatta per il debito nei confronti dei più tardi neoplatonici, che nel contesto della ricca operazione esegetica condotta dal filosofo di Careggi si presenta come un elemento costante. 

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