N. XXVII, novembre 2018
a cura di Cristina Basili e Antonio Gómez-Ramos
L’obiettivo del presente numero de Lo Sguardo è di analizzare il così detto “emotional turn” che ha avuto luogo sia nell’ambito della filosofia analitica sia di quella continentale. Le emozioni – e il mondo relazionale e interconnesso che esse rappresentano – sono diventate negli ultimi anni oggetto di uno studio multidisciplinare che spazia dalla filosofia morale alle neuroscienze. A partire dalla constatazione della crescente quantità di pubblicazioni su quest’argomento, il presente volume vorrebbe contribuire al dibattito sviluppando su di esso un punto di vista critico basato su un metodo genealogico.
Il numero si propone di sollecitare la medesima nozione di emozione in quanto categoria moderna del pensiero, esplicitandone i presupposti. Quali sono le implicazioni concettuali dello slittamento semantico dalle passioni alle emozioni? Che tipo di paradigma antropologico si sta in tal modo elaborando? E che genere di rapporti ontologici, metafisici e politici vi sono sottointesi? Si attendono contributi che mirino a decostruire e ricostruire le nozioni di passione, affetto ed emozione al fine di sviluppare una distanza critica dalle concezioni correnti.
Come apprendiamo dai filosofi antichi, la tensione tra passioni e ragione domina non solamente la dinamica interna del soggetto, ma anche la sfera pubblica in quanto dimensione della naturale politicità dell’uomo. Ci si può interrogare, allora, sull’origine e il ruolo di questa nuova centralità delle emozioni nella teoria, nella pratica e nella narrazione politica contemporanea. Pare, infatti, che all’approccio liberale e razionalistico alla politica – secondo il quale essa è sfera di negoziazione di interessi – si sia sostituita gradualmente una valorizzazione della sua dimensione affettiva. Così si assiste a una rivendicazione pubblica di passioni sia negative sia positive: rabbia, rancore, indignazione, vergogna, orgoglio, entusiasmo, compassione, amore e solidarietà sono solo alcune delle parole chiave chiamate in causa da un estremo all’altro dello spettro politico.
Ora sembra, dunque, che – proprio come affermavano gli antichi – la politica non sia solamente una questione di scelte razionali, ma anche di preferenze passionali. Anzi, pare che una certa dinamica di politicizzazione o depoliticizzazione degli affetti sia costantemente all’opera nella definizione e ridefinizione dei limiti dello spazio pubblico. Di conseguenza, ci si può domandare che tipo di rapporti intercorrano o debbano intercorrere tra ragione ed emozioni. Che tipo di razionalità siamo in grado di pensare a partire da questo rapporto? È possibile immaginare diversi tipi di razionalità che contrastino il dominio della ragione unica che si oppone alla pluralità delle passioni?
Il presente numero de Lo Sguardo vuole analizzare tali questioni passando in rassegna le principali passioni e discutendo il modo in cui esse si rapportano al politico in quanto tale, modificando o distorcendo il giudizio su di esso. Filosofi e intellettuali di riconosciuto prestigio internazionale hanno accettato di misurarsi su passioni particolari e attendiamo la partecipazione di quanti vogliano ragionare sul portato politico delle emozioni. È davvero possibile capire e fare la politica con o senza emozioni?
LINGUE ACCETTATE:
ITALIANO, INGLESE, FRANCESE, TEDESCO, SPAGNOLO
DEADLINE PER PROPOSTE SAGGIO: 20/03/2018
Procedura: Inviare all’indirizzo callforpapers@losguardo.net, entro la data indicata, un abstract di max 4000 battute comprendente il titolo della proposta di saggio e una descrizione dell’iter argomentativo. Le proposte saranno valutate dai curatori e dal comitato di lettori della rivista, e il risultato della selezione sarà comunicato agli autori entro il 15/04/2018. Le proposte accettate saranno poi ricevute dalla redazione entro una nuova deadline, comunicata agli autori con l’esito della selezione, e quindi sottoposte a doppia blind review.
Call for abstracts / papers
Il presente numero de Lo Sguardo invita ricercatori e studiosi provenienti dai campi disciplinari della storia della filosofia e della filosofia politica a contribuire al numero 27/2018 della rivista seguendo 4 possibili direttive:
CFP/1 – Origini: un approccio genealogico alle passioni politiche.
Questa sezione accoglie contributi riguardanti la storia politica delle emozioni e delle passioni. Saranno particolarmente apprezzati quegli interventi volti a confrontare passioni antiche ed emozioni moderne, così come le analisi dei cambiamenti prodottosi nel corso del tempo nella rappresentazione e nel valore attribuito a specifiche passioni. Quali passioni sono state bandite o esaltate in una determinata epoca storica e sullo sfondo di quale contesto politico? Come e perchè la teoria politica ha smesso di essere razionalistica per diventare emozionale?
CFP/2 – Critica: emozioni politiche o politica delle emozioni?
Ci sono diverse ragioni per essere cauti nei confronti della svolta emozionale avvenuta nella teoria e nella pratica politica. Notoriamente sono le passioni e le emozioni ciò che spingono le persone ad agire, e naturalmente è necessario per la teoria politica tenerne conto, ma è ugualmente vero che la valutazione razionale delle emozioni è un elemento altrettanto importante in ambito politico. D’altro canto, le stesse emozioni sono parte della lotta politica ed esse possono essere manipolate nel gioco del potere. In questa sezione attendiamo contributi volti ad analizzare le relazioni pericolose tra emozioni e razionalità nella sfera pubblica. Qual è la razionalità che opera in ogni emozione? Come emergono e come declinano le emozioni nel corso del conflitto politico? Vorremmo, inoltre, accogliere contributi relativi all’economia delle emozioni: come interagiscono tra di loro o con le ideologie e concezioni politiche che supportano o che attaccano? La moralità delle emozioni politiche dovrebbe essere anch’essa presa in considerazione in questa sezione.
CFA/3 – Emozioni e media.
I media, intesi in senso ampio, costituiscono il principale canale attraverso il quale le emozioni si dispiegano e agiscono politicamente. In questa sezione saranno accolti contributi volti ad analizzare il ruolo delle emozioni nei media contemporanei, con particolare riguardo soprattutto nei confronti dei social network e di internet. In che modo le emozioni modellano lo spazio virtuale? In che misura esso viene distorto o modificato dall’attuale “emotional turn”? Fino a che punto le emozioni e gli affetti umani vengono alterati dalla loro esposizione nei media e nei social networks?
Cristina Basili, Antonio Gómez-Ramos
