Foto: Claudia Peppel
N. XXXIX, 2024
a cura di Xenia Chiaramonte, Antonio Lucci
La scelta di un caso di studio singolare rappresenta spesso il momento iniziale di una ricerca scientifica, tanto nel campo delle humanities che delle scienze applicate e/o sperimentali. Tale scelta non è mai neutra: essa indirizza la ricerca successiva, e spesso si pone come primo gradino sulla scala di un processo di generalizzazione, che mira a sua volta ad emanciparsi dall’analisi del caso singolo per ottenere risultati universalizzabili.
La questione del metodo “casuistico”, inteso nel senso ampio appena abbozzato, è il filo conduttore del XXXIX numero de Lo Sguardo che qui presentiamo e che intende strutturarsi su due assi principali:
- Il primo asse intende sviluppare un’indagine di carattere storico, che ricostruisca e/o sviluppi – da una prospettiva di storia della filosofia così come di storia dei saperi e della scienza – i dibattiti sul concetto di casuistica che si sono sviluppati nei discorsi che maggiormente hanno fatto uso di questo metodo: teologia, diritto e medicina. Queste discipline, infatti, ovviamente in maniera diversa, si sono interessate ab origine alla relazione che sussiste tra singolare e universale e alla possibilità di derivare leggi universali (o comunque generali) a partire dall’analisi della singolarità. Il rapporto tra condotta individuale e regola generale, la possibilità di elevare a legge generale delle considerazioni che partono dall’analisi dei casi singoli e gli effetti di retroazione delle norme sui singoli casi rappresentano solo alcuni dei temi che hanno animato i discorsi relativi a questa particolare metodologia: i contributi previsti per questa sezione dovranno avere come obiettivo la ricostruzione di particolari dibattiti, contesti, controversie che hanno animato autori e autrici che si sono serviti della metodologia casuistica.
- Il secondo asse intende sviluppare un’indagine maggiormente teorico-metodologica, circa gli sviluppi che il discorso casuistico moderno ha avuto nel dibattito contemporaneo, nonché l’attuale riflessione che investe, anche attraverso trasformazioni e ripensamenti del termine “caso” (si pensi all’attenzione che è stata riservata ai concetti di “paradigma” e di “esempio” da autori come Blumenberg, Melandri, Agamben, Jolles), il problema metodologico del rapporto tra evento singolo e aspirazione teorica universale. La questione, non da ultimo, riguarda le condizioni materiali e i metodi espositivi della filosofia contemporanea: la ricerca filosofica (e umanistica in generale), infatti, è chiamata oggi più che mai a confrontarsi con richieste di adeguamento a impianti espositivi e metodologici propri delle scienze naturali per guadagnarsi riconoscimento e risorse materiali. Paragrafi dedicati alle metodologie di ricerca sono presenti in tutti i maggiori modelli di finanziamento, tanto universitari, quanto extra-universitari. Tale condizione rende urgente la necessità di riflettere sui propri metodi di lavoro e sui criteri utilizzati per la scelta dei casi di studio adottati. I contributi che si invita a presentare per questo secondo asse dovranno riguardare questioni metodologiche che pongano al centro della propria riflessione la relazione tra la contingenza del caso singolo e l’aspirazione normativa/universalizzante implicita in ogni tentativo scientifico.
LINGUE ACCETTATE: ITALIANO, INGLESE, FRANCESE, SPAGNOLO, TEDESCO
DEADLINE PER INVIO DELLE PROPOSTE: 31/10/2024
Procedura: Inviare l’articolo, completo in ogni sua parte e redatto secondo le norme editoriali della rivista, attraverso la piattaforma editoriale OJS de Lo Sguardo, selezionando l’apposita call alla voce “Sezione”:
https://editorial.losguardo.net/ojs/index.php/LS/about/submissions
Le proposte saranno sottoposte a double blind peer review. L’intero processo di submission e selezione dei contributi avverrà attraverso la suddetta piattaforma.
Xenia Chiaramonte, Antonio Lucci
redazione@losguardo.net | callforpapers@losguardo.net
