DISCUSSIONI / Igor Pelgreffi /
Psicoanalisi, economia e filosofia chiamate in causa congiuntamente dai temi del debito, del desiderio e della distruzione del simbolico; ma anche dai loro ‘rovesci’, cioè il credito, il godimento e la conservazione (compulsione a trattenere il simbolico). Qual è il senso di tale congiuntura disciplinare? Ma anche: come pensare la forma teorica di tale congiuntura di temi, attualissimi ma a loro modo sovrastorici? Il numero 5 della rivista LETTERa, curato da Federico Leoni, raccoglie 14 interventi che si misurano con queste congiunture multiple. Interventi che sono attraversati, non dimentichiamolo, dagli innesti enigmatici di Immagini e parole (la sezione curata da Mariella Guzzoni): 6 inserti verbovisuali di artisti contemporanei, come sonde di perlustrazione di quelle stesse congiunture. Ma in un registro differente. Fra le domande di fondo che attraversano il collettaneo, la prima o, almeno, la più evidente, è quella sul debito. Quel che appare immediatamente, direi come datum, è il problema della multidimensionalità del debito. Nel libro, ad esempio, ritorna con insistenza la dimensione socio-storica dell’indebitamento dell’uomo contemporaneo (sia come durevole sottrazione di senso storico ed esistenziale, sia come corruzione o perdita del nostro presente). Oggigiorno il tempo vitale è non-qui, aspirato da un futuro che si rivela come finzione: tempo già ipotecato dal capitale finanziario e dalla sua Legge. La figura del debito/credito è molto ricorrente nel volume: lo dimostrano indici testuali come la frequenza dei riferimenti a La fabbrica dell’uomo indebitato di Maurizio Lazzarato e Il debito del vivente. Ascesi e capitalismo di Elettra Stimilli.