RECENSIONI / Paolo Missiroli /
Il libro di Gianluca De Fazio Avversità e margini di gioco. Studio sulla soggettività in Merleau-Ponty, a dispetto del titolo, che può forse apparire specialistico, è una valutazione complessiva del lavoro di Maurice Merleau-Ponty a partire dal concetto di inter-soggettività. L’originalità di De Fazio relativamente al tema in oggetto gli viene dal pensarne l’originarietà: per l’autore l’inter-soggettività, in Merleau-Ponty, è prima. Non vi è nulla che sia anteriore a quello che egli chiama campo intersoggettivo. Questo lo porta a fare affermazioni come la seguente: «Il Subjeckleib è effetto di un campo intersoggettivo, preliminare non solo alla coscienza ma anche al corpo» (p. 185). De Fazio mostra di conoscere bene il lavoro complessivo di Merleau-Ponty quando sottolinea da subito la distanza tra un primo Merleau-Ponty (come minimo fino alla Fenomenologia della percezione) e un secondo (a partire dai primi anni ’50), conformandosi in questo modo a una lettura oramai maggioritaria tra gli interpreti che distingue tra almeno due (più frequentemente, tre) fasi del pensiero merleau-pontyano.