RECENSIONI / Jacopo Condò /
La ricerca di Charles Taylor e Hubert Dreyfus (T-D) in Retrieving Realism (RR) è volta alla decostruzione dello sfondo di comprensione attraverso il quale il metodo dell’epistemologia moderna – in tutte le sue varianti (materialistiche, linguistiche, scientiste, ecc.) – acquisisce illecitamente uno statuto ontologico che definisce e contestualizza in maniera erronea ed irriflessa il funzionamento della mente (pp. 23-24). Sin dal primo capitolo del libro, A picture held us captive, i due autori sottolineano che la teoria moderna della conoscenza è edificata sull’assunto per il quale, affinché sia possibile parlare di conoscenza, è necessario che il contatto umano con la realtà sia mediato da un elemento interiore (rappresentazioni, idee, credenze, proposizioni assunte per vere, forme categoriali) che corrisponda ad essa. Scopo dichiarato di RR è, nelle parole degli autori, pervenire a delle “contact theories [that] give an account of knowledge as out attaining unmediated contact with the reality known” (p. 17), prestando particolare attenzione agli orientamenti concettuali che ricadono nella “deeper topology which gives the unnoticed context for both the original version [of mediational picture] and the challenges” (p. 3)…