DISCUSSIONI / Ana Suelen Tossige Gomes, Andityas Soares de Moura Costa Matos
L’ultimo libro di Giorgio Agamben – Il regno e il giardino – pubblicato quest’anno da Neri Pozza, si aggiunge alle incursioni del filosofo italiano nella teologia cristiana, cercando di dimostrare ancora una volta come il potere occidentale può essere compreso, archeologicamente, attraverso paradigmi teologico-politici. L’opera è divisa in sei capitoli che dialogano tra di loro attraverso analogie. Il tema del regno e del giardino è considerato in un ampio contesto che va dalla letteratura teologica tardo-antica e medievale (e da alcuni dei suoi critici eretici) fino ad arrivare alla Divina Commedia di Dante, senza dimenticare spunti di storia dell’arte e di filosofia politica.
Congiungendo la figura edenica del giardino – del paradiso terrestre – con quella del regno – argomento centrale del celebre Il regno e la gloria (2007) –, Agamben ricostruisce un paradigma che è stato lasciato ai margini della tradizione occidentale.