RECENSIONI / Federica Fiorini /
Canonizzata nel 1622 e proclamata dottore della Chiesa insieme a Caterina da Siena il 27 settembre 1970, santa Teresa d’Avila rappresenta senza dubbio una delle massime personalità della spiritualità e della mistica occidentale. Papa Paolo VI le conferì il titolo di doctor orationis, un’onorificenza ancor più significativa se si pensa come la preghiera, in particolar modo quella mentale, abbia indotto i suoi stessi confessori e in seguito l’Inquisizione a sospettarla di eterodossia. A tali dubbi Teresa fu chiamata a rispondere in uno scritto autobiografico: El libro de la Vida in cui lasciò testimonianza della sua vita e delle sue esperienze con il divino. La Vida è oggetto dello studio di Carlos Eire, professore di Storia e Studi religiosi presso l’Università di Yale; il testo, The Life of Saint Teresa of Avila. A Biography, uscito per i tipi di Princeton University Press nel 2019, va ad arricchire la serie “Lives of Great Religious Books” dedicata alle storie complesse e affascinanti di importanti testi religiosi di tutto il mondo. Il libro è una storia della redazione e della fortuna attraverso i secoli – dall’epoca barocca fino al XXI secolo – del testo di santa Teresa, una delle più significative testimonianze dell’ incontro tra un essere umano e il Dio dei cristiani. L’opera di Eire, pertanto, si colloca al centro di due floridi filoni di studi storici e antropologici: il primo indaga il fondamentale tema della scrittura religiosa femminile in epoca medievale e moderna; il secondo, invece, studia la storia del libro e la sua ricezione adottando prospettive pluridisciplinari.